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Martedì, 30 Luglio 2013 12:42

Vision

Il centro DCA si propone di estendere il trattamento dei disturbi del comportamento alimentare al maggior numero possibile di utenti in una età sempre più precoce favorendo in particolar modo la presa in carico dei casi più gravi, degli esordi giovanili e dei casi che presentano DCA in comorbilità con altre psicopatologie e\o gravi disturbi di personalità.

Martedì, 30 Luglio 2013 12:39

Mission

La mission primaria del Centro DCA della ULSS 4 Veneto Orientale è di fornire trattamenti ambulatoriali ed una assistenza riabilitativa efficaci e che tengano in stretta considerazione la fragilità del paziente affetto da DCA ed il carico emotivo e assistenziale della sua famiglia. Questa mission si esplica attraverso servizi diagnostici, terapeutici e riabilitativi di elevata qualità messi in opera con il fine di migliorare continuativamente le attività del Centro. Gli obiettivi che ci prefiggiamo sono:

  • efficacia della cure e umanizzazione dell’assistenza
  • adesione ed utilizzo delle linee guida e dell’evidence based internazionale nel campo dei DCA previo il loro adattamento al quadro normativo nazionale e regionale
  • appropriatezza delle indicazioni cliniche, gestionali e comportamentali
  • efficienza della gestione interna
  • favorire l’appoccio multi professionale integrato al trattamento dei DCA
  • investire in formazione e sviluppare didattica clinica al fine di migliorare la conoscenza dei DCA e del loro trattamento
  • implementare e sviluppare mezzi di comunicazione con i nostri pazienti (sito internet, blog, opuscoli, depliant ecc) e con la popolazione generale.

Le prestazioni vengono erogate nel rispetto della riservatezza, della dignità e della libertà della persona umana, senza distinzioni di sesso, razza, lingua, religione, opinioni politiche, condizioni personali e sociali.

Le finalità cliniche sono attuate mediante valutazione diagnostica di tipo medico, psicologico e nutrizionale; interventi terapeutici di tipo farmacologico, psicoterapie individuali, familiari e di gruppo, sostegno motivazionale e psicoeducativo. Vengono inoltre realizzate attività preventive, formative, epidemiologiche e di ricerca.

Lunedì, 29 Luglio 2013 14:57

Ambulatorio DCA

prenota una visita 

Le attività del Centro DCAP si articolano principalmente a livello ambulatoriale, contesto nel quale avviene il contatto tra l’utente ed il Centro. In ambulatorio hanno luogo la valutazione iniziale e la gestione di tutti i casi che non richiedano il ricovero in struttura o che siano stati dimessi da un trattamento residenziale.

Ogni anno vengono visti circa 170 nuovi utenti  e ne vengono seguiti circa 400. Si tratta per lo più di utenti di giovane/giovanissima età con quadri clinici conclamati o in fase di esordio\evoluzione.

Al momento del primo accesso ambulatoriale viene aperta la cartella clinica e inizia la valutazione diagnostica. Si tratta di un percorso talvolta di breve durata mentre, in altre situazioni, richiede un tempo più prolungato.

La fase di valutazione avviene sulla base di un modello multi professionale per cui vi partecipano diversi professionisti (medici, psicologi, dietisti) ed include la esecuzione di test e, spesso, la richiesta di eseguire esami per verificare lo stato fisico.

Alla conclusione della prima fase valutativa viene avanzata una proposta di trattamento che potrà avvenire sempre a livello ambulatoriale o, in specifiche condizioni, in struttura residenziale.

Il trattamento ambulatoriale mantiene per tutta la sua durata le modalità di un trattamento multi professionale e viene attuato secondo il modello della RPP®.


dove siamo:
via Arcangelo Sommariva 4
30026 Portogruaro (VE)

Lunedì, 29 Luglio 2013 13:15

Anoressia nervosa

Ricordo ancora quella sera... distesa nel divano...stanca delle "prese in giro"... iniziai a piangere ed inconsolabile pronunciai a mia madre quelle semplici ma rovinose parole "... dovrei mettermi un pochino a dieta" ...
Una dieta innocua che in poco tempo mi portò ad eliminare sempre più cose... portandomi all´ossessione.
Tutte le occasioni fuori casa, lontano dalla mia famiglia sono una scusa per digiunare... a digiunare per sentirmi più forte. Il cibo assunto diminuisce ma l´attività fisica aumenta... Diventa un ossessione.
Pensavo a quante calorie consumavo nel fare un esercizio... la passione e l´amore per la danza passarono presto in secondo piano...




L'Anoressia Nervosa (AN) è senza dubbio il disturbo del comportamento alimentare più al centro della pubblica attenzione, quello che fa più paura.
Apparentemente caratterizzata semplicemente dalla eccessiva magrezza, nella realtà l'AN è una patologia nella quale è presente una costante e patologica preoccupazione per il peso e le forme corporee. La illusione di poter gestire l'ambiente, le relazioni ed il mondo esterno attraverso un severo controllo del corpo e della assunzione di cibo nasconde, il più delle volte, una intensa insicurezza e una bassa autostima.
Il ricorso a comportamenti ritualizzati di vario tipo (controllo delle calorie, del peso, di alcune parti del corpo, condotte anomale a tavola) accompagna le preoccupazioni per peso e corpo al punto che il ricorso ad esse sembra poter esorcizzare tali paure. In alcune situazioni la ritualizzazione dei comportamenti diviene così intensa da interferire profondamente con le attività quotidiane finendo per far "consumare" le giornate in comportamenti e pensieri sempre uguali a se stessi.
La rappresentazione del proprio corpo come "sempre troppo grasso" accompagna le persone affette da questa malattia e determina una reale impossibilità a vedersi magre anche in condizioni di malnutrizione estrema. Nello stesso tempo la paura di riprendere peso in maniera incontrollata è presente anche nelle fasi in cui la persona lo sta in realtà perdendo.
Alcune persone svolgono una estenuante attività fisica immotivata (iperattività) mentre in altre situazioni il cibo assunto viene eliminato ricorrendo al vomito.

Non è infrequente il fatto che le persone che soffrono di AN cerchino una perfezione irraggiungibile con conseguente scontentezza di ogni cosa. Questo tipo di perfezionismo è caratterizzato dalla preoccupazione di compiere errori nel raggiungere standard personali, dalla continua dubbiosità su fatto che i comportamenti corrispondano alle aspettative, nel derogare e auto criticarsi quando si fallisce nel raggiungere i propri standard personali. Questa autovalutazione negativa potrebbe rendere gli individui vulnerabili a mal adattamenti in generale e ad interiorizzare  i problemi in particolare; in queste situazioni si parla di perfezionismo clinico. Questa caratteristica spiega in alcuni casi la intensa preoccupazione per i risultati scolastici ed il conseguente rendimento, un impegno lavorativo eccessivo, una incapacità di spendere il propri soldi in modo piacevole.

Un altro elemento frequentemente presente nelle persone che soffrono di AN è una bassa autostima o la sensazione che la propria autostima sia fortemente condizionata dal controllo del peso o di altri fattori ambientale. Quando l'idea di come vorrei fosse il mio modello di vita (o di corpo, di peso ecc...) sembra non corrispondere a quanto accade nella realtà si genera una condizione di sofferenza personale talvolta molto intensa. Questa situazione si presenta tipicamente nella adolescenza e pre adolescenza, periodo nel quale la persona deve fronteggiare molti messaggi contrastanti (aspettative di genitori, scuola, coetanei, cambiamenti del corpo) ed è un fattore di rischio di sviluppare e mantenere un DCA. Infatti alcune persone, a fronte di queste difficoltà, si rifugiano nel controllo del corpo, del peso e della fame che diventano il contesto nel quale mettere alla prova la propria capacità.

La sensazione di vivere una vita diversa da quella di amici e coetanei, la difficoltà a condividere i momenti sociali che prevedono l'assunzione di cibo, il confronto ossessionante del corpo e la convinzione di essere fuori posto, non all'altezza o di non saper cosa dire contribuiscono a generare una condizione di isolamento e difficoltà nelle relazioni. 



SIAMO IN TANTI: IO, ME STESSA E LA MALATTIA

E’ un’equazione che piano piano inizia a prendere forma: “meno mangio più sono sola”.
E’ un’operazione perfetta, non le sfugge nulla. E’ difficile capire come accada, i meccanismi di questo disturbo restano un’incognita degna delle migliori operazioni matematiche.

Il pensiero si focalizza esclusivamente sul cibo, nella mente si rincorrono una gran quantità di domande alle quali si fa fatica a dar risposta:
• “Quanto devo camminare per smaltire il pranzo?”
• “Quali cibi hanno meno calorie?
• “Quanti chili devo ancora perdere?”
… e via così, avanti, in un rincorrersi di questioni destinate a rimanere irrisolte.

E mentre ci si ingarbuglia la mente dentro queste domande, si perde piano piano il contatto con la realtà, ci si isola nel proprio mondo. Si rifiutano gli inviti ad uscire per paura di mangiare o di ritrovarsi di fronte a situazioni che non si è in grado di gestire, sempre e comunque correlate alla malattia.






Lunedì, 29 Luglio 2013 13:12

criteri diagnostici Anoressia Nervosa

Criteri diagnostici dell’Anoressia Nervosa secondo il DSM-5 

A.Restrizione dell’apporto energetico rispetto al necessario, che conduce a un peso corporeo significativamente basso tenendo conto dell’età, del sesso, della traiettoria evolutiva e dello stato di salute fisica. Si intende per peso significativamente basso un peso che è inferiore al minimo normale o, per i bambini e gli adolescenti, inferiore a quello minimo atteso

B. Intensa paura di acquistare peso o di diventare grasso, o comportamento persistente che interferisce con l’aumento di peso, anche in presenza di un peso significativamente basso

C. Alterazione del modo in cui il soggetto vive il proprio peso o la forma del proprio corpo, eccessiva influenza del peso o della forma del corpo sui livelli di autostima, o persistente rifiuto di ammettere la gravità della attuale condizione di sottopeso

Specificare il sottotipo:

Tipo restrittivo: Durante gli ultimi 3 mesi, l’individuo non ha avuto ricorrenti crisi bulimiche o condotte di eliminazione (cioè vomito autoindotto o uso inappropriato di lassativi, diuretici o enteroclismi). Questo sottotipo descrive quei casi in cui la perdita di peso è ottenuta primariamente attraverso la dieta, il digiuno e/o l’esercizio fisico eccessivo

Tipo con crisi bulimiche/condotte di eliminazione: Durante gli ultimi 3 mesi, l’individuo ha avuto ricorrenti crisi bulimiche o condotte di eliminazione (cioè vomito autoindotto o uso inappropriato di lassativi, diuretici o enteroclismi)

Specificare il livello attuale di gravità: il livello minimo di gravità è basato, per gli adulti, sull’attuale indice di massa corporea (vedi sotto) o, per i bambini e gli adolescenti, sul percentile dell’indice di massa corporea. Il livello di gravità può essere aumentato tenendo conto dei sintomi clinici, del grado di disabilità funzionale e del bisogno di supervisione

Lieve: Indice di massa corporea ≥ 17 kg/m2

Moderato: Indice di massa corporea 16-16,99 kg/m2

Grave: Indice di massa corporea 15-15,99 kg/m2

Estremo: Indice di massa corporea < 15 kg/m2

Lunedì, 29 Luglio 2013 09:40

Bulimia nervosa

CONTROLLO INCONTROLLABILE

Il disturbo ha cominciato ad affondare le sue radici in me in maniera subdola e silenziosa. A circa 15 anni ho iniziato ad abbuffarmi, pensando di soddisfare un mio impulso naturale, a cui non potevo assolutamente sottrarmi perché era insito in me. Quando però mi sono resa conto delle trasformazioni che procurava sul mio corpo, si è trasformato in un incubo.
I primi periodi di restrizione li consideravo pause felici in cui riuscivo a dominare l'impulso,  mi facevano sentire piena di forze e finalmente un po’ soddisfatta di me stessa: riuscivo a mantenere il controllo, sperando ogni volta che sarebbe durato per sempre, che avrei potuto definitivamente sconfiggere il pericolo delle abbuffate. In realtà, dopo periodi di durata variabile, cedevo: ricominciavano quindi i sensi di colpa, di fallimento, di totale insoddisfazione.

Le abbuffate occupavano gran parte della mia giornata, mi impedivano di studiare, mi costringevano a rimanere chiusa in casa per la vergogna; quanto più aumentavo di peso, tanto più aumentava il senso di disprezzo e di ribrezzo verso il mio corpo.
Ero ossessionata dalla grossezza delle mie gambe, non sopportavo l’idea di sentire le cosce e le ginocchia toccarsi; percepivo ogni filo di grasso in più che andava a depositarsi sui fianchi, sulla pancia, sul sedere;

misuravo anche i più impercettibili aumenti di peso in base a quanto sentivo più o meno stretti i pantaloni o le maglie

La Bulimia Nervosa è caratterizzata dal presentarsi di abbuffate seguite da comportamenti volti a ridurre il rischio di aumentare di peso o ad eliminare il cibo assunto durante l'abbuffata. Definire un'abbuffata è solo apparentemente semplice: alcune condotte alimentari lo sono chiaramente (le persone mangiano in breve tempo una grande quantità di cibo spinte da una compulsione incontrollabile. Nella realtà il concetto di abbuffata è molto più sfumato: vi sono situazione nelle quali si ha la sensazione di ave perso il controllo del cibo per il semplice fatto di aver assunto un "cibo proibito" anche se in piccola quantità. Che si tratti di abbuffate oggettive o di una situazione più sfumata, le persone che soffrono di bulimia sono "costrette" ad attuare dei comportamenti di compenso come il vomito, il digiuno o altre condotte di questo tenore.
Molto spesso la Bulimia Nervosa esordisce dopo un tentativo di restrizione alimentare, una dieta molto serrata o un periodo più o meno lungo di Anoressia. Non di rado la Bulimia segue un evento stressante e drammatico come un abuso o una violenza.
In una prima fase della malattia le abbuffate avvengo in maniera assolutamente compulsiva ed incontrollabile ma non è raro che, dopo un periodo di tempo, esse vengano in qualche modo programmate. Il cibo viene procurato, comprato apposta o preso in casa; si sa di aver il tempo disponibile per mangiarlo ed eliminarlo; si organizza come smaltire i rifiuti. In queste condizioni le persone possono manifestare anche più crisi bulimiche nella stessa giornata fino a giungere, in casi estremi, ad una condotta bulimica generalizzata che occupa molte ore al giorno.
In alcune persone concedersi una abbuffata produce un effimero senso di sollievo emotivo, talvolta un breve piacere. Dopo poco tempo questa iniziale sensazione gradevole lascia il posto ai sentimenti di colpa, alla angoscia di prendere peso, al vuoto emotivo che finisce per essere riempito con una nuova abbuffata.
Nella Bulimia Nervosa viene attribuita alla immagine corporea ed al peso una importanza estrema, assolutamente innaturale e la propria autostima sembra indissolubilmente legata al proprio corpo ed alla immagine di esso.
Le persone che soffrono di Bulimia Nervosa sono spesso impulsive e non è raro che possano avere condotte autolesive ripetute, talvolta gravi. Ma questa malattia si associa anche avere e proprie condizioni psicopatologiche come la depressione, i disturbi d'ansia, l'abuso di alcool o di sostanze psicoattive.
Lunedì, 29 Luglio 2013 08:53

Come si accede

Il ricovero riabilitativo avviene ESCLUSIVAMENTE su proposta della nostra équipe che, in caso vi sia una indicazione al trattamento riabilitativo residenziale o semiresidenziale, consegnerà all'utente una apposita SCHEDA DI APPROPRIATEZZA per il ricovero.
Le modalità di autorizzazione all'accesso variano a seconda della regione di residenza dell’utente.

Per i residenti in Veneto l’accesso deve essere autorizzato dal medico curante (medico di medicina generale o pediatra di libera scelta) sulla base della scheda di appropriatezza del ricovero compilata dai nostri specialisti. L’utente con tale scheda dovrà andare dal proprio medico che compilerà la impegnativa di ricovero (scarica impegnativa per i residenti in Veneto).

Per i residenti in Friuli Venezia Giulia è prevista una apposita convenzione che facilita l’accesso alla nostra struttura (scarica la convenzione). Sulla base di tale convenzione il nostro Centro concorda con la équipe inviante il ricovero riabilitativo, provvede a redigere la scheda di appropriatezza del ricovero mentre sarà poi l’Azienda sanitaria di residenza che provvederà a compilare la apposita impegnativa (scarica impegnativa per i residenti in FVG).

Per i residenti in altre Regioni è necessaria una apposita autorizzazione che viene fornita caso per caso. In queste situazioni i nostri specialisti redigono la scheda di appropriatezza al ricovero e forniscono, se richiesto dalla Azienda sanitaria di residenza, un progetto riabilitativo personalizzato. Sarà poi l’Azienda Sanitaria di residenza a fornire la impegnativa per il ricovero con la conseguente autorizzazione.

In ogni caso l’utente verrà inserito\a in lista di attesa solo dopo che sarà avvenuta la autorizzazione al ricovero e che questa ci sarà pervenuta. La impegnativa o la autorizzazione al ricovero può esserci recapitata in copia ma al momento del ricovero dovrà essere consegnata la documentazione originale.

Potete inviare la documentazione per il ricovero:
- via mail  Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
- a mezzo fax 0421 399 250.

Le strutture riabilitative sono quasi costantemente piene per cui il ricovero riabilitativo avviene sulla base di una lista di attesa che viene gestita in modo assolutamente trasparente. Ogni utente ha il diritto di sapere quante persone sono collocate in lista di attesa prima di lui.

Le liste di attesa per la CASADELLEFARFALLE, comunità terapeutica per minori, e quella per la comunità terapeutica per adulti sono separate. In casi eccezionali i maggiorenni possono dover passare un breve periodo nella CASADELLEFARFALLE per una stablizzazione clinica prima dell'inserimento nella struttura per adulti.


Lunedì, 29 Luglio 2013 08:51

Le strutture

ENTRARE AL CENTRO
Quando i miei genitori mi dissero che sarei dovuta entrare al centro non provai tristezza o rancore verso di loro, non sentii nulla, forse perché non sapevo quello che mi aspettava là dentro. In poche parole entrai tranquillamente. Ero un po’ spaventata ma sapevo che tutto sarebbe andato bene, almeno credevo fosse così. Tuttavia già dal primo giorno volevo andarmene a casa, pensavo che ce l’avrei fatta a stare lontana dalla scuola, dai miei amici, dal mondo.

I primi giorni furono i più duri, volevo tornare dalla mia famiglia, ma sapevo che non avrei combinato niente se l’avessi fatto.. avrei solo peggiorato le cose e anche il mio stato di salute. 
Mi ci è voluto un po’ per capirlo perché all’inizio è difficile accettare che da sola non ce la fai, quindi sono andata avanti e mi sono fidata. Sapevo che in questo centro ognuno è nelle proprie mani, cioè, siamo noi a decidere di andare avanti, siamo noi a scegliere la cosa giusta da fare per la nostra vita. I dottori aiutano, ma siamo noi che dobbiamo trovare la forza di voler decidere di incontrare noi stessi abbandonando i vantaggi della malattia.
Dopo un paio di settimane mi sentivo meglio, avevo fatto dei passi avanti, sia fisici che psicologici ed il mio modo di pensare era cambiato. Ero convinta che se volevo stare bene, avrei dovuto continuare un percorso, anche se non sarebbe stato facile..
Per affrontare il percorso al DCA ci son volute sostanzialmente due qualità: la tenacia e la forza di volontà.


Il Centro Disturbi Alimentari della ULSS4 è dotato di strutture riabilitative per l'età pediatrica ed evolutiva e di strutture per l'età adulta. Tutte le strutture adottano il modello di trattamento della RPP Riabilitazione Psiconutrizionale Progressiva

La Casadellefarfalle  (Comunità Terapeutica Residenziale Protetta per l'età pediatrica ed evolutiva) è una struttura ad alta intensità di trattamento, dotata di 9 posti letto, dedicata alla riabilitazione intensiva di utenti di giovane età.
La struttura garantisce una gestione sicura  anche in situazioni molto gravi e che necessitano di forte assistenza in quanto è protetta 24\24 ore da personale infermierisitico e di assistenza; vi opera personale infermieristico, dietisti, educatori, medici e psicologi. La struttura è coordinata da una psicologa-psicoterapeuta. Oltre alle attività riabilitative del DCA, presso la Comunità viene eseguito il monitoraggio organico dell’utente sulla base di alcune procedure standardizzate volte a ridurre il più possibile il rischio clinico.
Nella struttura è possibile proseguire, sulla base delle condizioni psicofisiche individuali, i contatti con la propria scuola grazie al programma di scuola a distanza denominato "La scuola che non c'è". A questo scopo la struttura è dotata di aula studio con PC e materiale didattico fornito dall'istituto scolastico Ardigò di Padova, scuola polo per l'insegnamento domiciliare ed ospedaliero per il Veneto.

Nelle CASADELLEFARFALLE vengono svolte numerose attività finalizzate a promuovere l'adesione al trattamento e il miglioramento delle condizioni psicofisiche delle persone ricoverate. LE ATTIVITA’ RIABILITATIVE si compongono di svariati momenti e occasioni. Gli utenti accedono alle singole attività in maniera progressiva e sulla base delle condizioni psico organiche. La decisione di far intraprendere una determinata attività riabilitativa viene presa dalla équipe del Centro e non del singolo operatore. La maggior parte delle attività avviene in modo gruppale anche per favorire le relazioni tra gli utenti. LE ATTIVITA’ DI SOSTEGNO sono tutte le attività definibili come co-terapie. Lo scopo delle co-terapie è quello di facilitare l'approccio medico e terapeutico e riabilitative soprattutto nei casi in l’utente fatichi a mettere in campo una collaborazione stabile e  spontanea. Queste attività possono essere strutturate e presenti tutto l'anno come, ad esempio, il gruppo piscina oppure possono avere un andamento più stagionale o una periodicità variabile. LE ATTIVITA’ DI SOCIALIZZAZIONE ED OCCUPAZIONALI sono costituite  da un insieme di attività creative e ricreative centrate sullo sviluppo e il mantenimento della capacità di agire delle persone. Queste attività contribuiscono al miglioramento della salute e della qualità di vita, facilitano la partecipazione alla vita sociale della comunità, permettono di prendere parte alle attività quotidiane. LE ATTIVITA’ ASSISTENZIALI il personale infermieristico è presente in struttura 7/7 giorni; la notte è garantita la presenza di 2 operatori secondo gli standards della Regione Veneto. In struttura vengono eseguiti tutti i prelievi ematici, gli elettrocardiogrammi, le eventuali medicazioni, vengono attuati specifici protocolli per evitare la sindrome da rialimentazione, per facilitare la evacuazione e prevenire\gestire la stipsi. La struttura garantisce la possibilità di idratazione ed il riequilibrio idro elettrolitico anche per via endovenosa e, nei rarissimi casi in cui si renda necessario, l’ausilio alla nutrizione per mezzo del sondino naso gastrico. Fuori dalla struttura vengono attuate le necessarie consulenze specialistiche ed esami strumentali con accompagnamento del nostro personale o dei genitori. Gli operatori garantiscono la somministrazione della terapia farmacologica, quando prevista.

Il Centro diurno ha luogo negli stessi locali della CASADELLEFARFALLE ed ospita due tipologie di utenti: persone, che abitando non distanti dalla struttura, siano in grado di rientrare al proprio domicilio alla sera ed i ragazzi ricoverati presso il reparto di pediatria ad indirizzo "disturbi del comportamento alimentare"  che durante il giorno possono frequentare il centro diurno. Esso è aperto tutti i giorni della settimana dalle 7.30 alle 21.00. Eroga gli stessi trattamenti della CTRP con modalità ancora maggiormente personalizzate.

La Comunità Terapeutica Residenziale per adulti è una struttura ad intensità intermedia, dotata di 10 posti letto, situata in una bellissima casa in pieno centro di Portogruaro. Dedicata al trattamento degli utenti adulti, vi operano psicologi, dietisti, educatori, infermieri e personale di assistenza fornito dalla cooperativa Insieme si può. I medici e gli psicologi del nostro Centro seguono tutti gli utenti che vi sono ospitati e coordinano i trattamenti erogati. Anche questa struttura è dotata di uno spazio dedicato allo studio e vi vengon svolte numerose attività riabilitative ed occupazionali.


Venerdì, 26 Luglio 2013 09:54

Il centro DCA

La Regione Veneto, tra le prime in Italia, con DGR n. 3540 del 19 ottobre 1999 ha emanato un “Atto di indirizzo e coordinamento per l’avvio sperimentale di un sistema di interventi in materia di Disturbi del Comportamento Alimentare” che, tra le altre cose, prevedeva l’organizzazione di una rete di servizi per la diagnosi e cura dei DCA attraverso l’attivazione in ogni provincia di un Centro di Riferimento Provinciale per i DCA; lo stesso provvedimento prevedeva l’attivazione presso ogni Azienda ULSS di un ambulatorio multiprofessionale per la diagnosi ed il trattamento dei DCA, in collegamento con i Centri per i DCA del territorio. Questa impostazione è stata successivamente confermata sia dal Progetto Obiettivo Regionale per la tutela della Salute mentale - triennio 2010-2012, approvato con DGR 651 del 9 marzo 2010, che dagli Indirizzi alle Aziende ULSS e Ospedaliere del Veneto in materia di DCA, emanati con DGR n. 94 del 31 gennaio 2012.

Il Centro DCA della ULSS 4 Veneto Orientale vede la luce nel 1999 come semplice ambulatorio per i DCA, collocato presso il centro di salute mentale di Portogruaro. Il 21 settembre 2001 diviene il primo centro di riferimento pubblico  per la cura e la riabilitazione dei disturbi del comportamento alimentare sorto in regione Veneto. Il Centro si configura da subito con un luogo di trattamento dedicato esclusivamente ai DCA e con una vocazione riabilitativa extra ospedaliera. Dotato, dapprima, di un ambulatorio con centro diurno ed un piccolo appartamento per la accoglienza notturna degli utenti, attualmente vi viene svolta una imponente attività ambulatoriale mentre la dotazione riabilitativa consta di posti letto riabilitativi ad alta intensità, un centro diurno ed un gruppo appartamento. Gli utenti seguiti ambulatorialmente sono stati circa 2500 la maggior parte dei quali affetti da anoressia nervosa. Grazie alla esperienza clinica maturata in questi anni dalla nostra équipe, attualmente il Centro eroga trattamenti ambulatoriali e di riabilitazione residenziale anche per utenti affetti di DCA di elevata gravità, spesso in presenza di altre patologie psichiatriche associate.

Nel corso degli anni il Centro si è progressivamente sviluppato sia in termini di risorse umane che di competenza collocandosi nel panorama nazionale come uno di Centri per la cura e la riabilitazione dei DCA maggiormente conosciuti ed apprezzati. Ha fatto parte dei 5 centri di eccellenza individuati dal Ministero della Salute e della Gioventù per il Progetto le buone pratiche di cura e prevenzione dei DCA , ha coordinato il gruppo di lavoro sui modelli organizzativi della Consensus Conference nazionale dell'Istituto Superiore di Sanità sui disturbi del comportamento alimentare negli adolescenti e nei giovani adulti. Fa parte dei tavolo tecnico della regione Veneto sui DCA e del gruppo tecnico di lavoro per la realizzazione del modello assistenziale di rete per il trattamento integrato della obesità.

Il Centro DCA della ULSS 4 Veneto Orientale fa parte della rete regionale veneta per la cura dei DCA.



Venerdì, 26 Luglio 2013 09:18

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