Il Centro di riferimento per la cura e la riabilitazione dei disturbi del comportamento alimentare e del peso (DCAP) della ULSS4 Veneto Orientale ospita regolarmente tirocinanti e/o frequentatori volontari di diverse facoltà.Sulla base delle indicazioni della Azienda il Centro DCAP è favorevole ad ospitare Tirocini di formazione ed orientamento disciplinati dalla legge 24.06.1997, n. 196 e dal DM del 25.03.1998, n. 142, ovvero da altra normativa specifica, di studenti regolarmente iscritti ad un ciclo di studi presso le Università, laureati che frequentano scuole o corsi di perfezionamento e specializzazione, nonché studenti che frequentano scuole o corsi di perfezionamento e specializzazione post-secondari, anche non universitari.
Le attività di tirocinio o di frequenza volontaria cambiano a seconda della facoltà di provenienza, del livello di studio raggiunto e delle capacità individuali.
Vengono regolarmente ospitati tirocinanti psicologi (laurea triennale e magistrale), infermieri ed educatori. Specifici programmi vengono garantiti a studenti delle scuole di specializzazione in psicoterapia con la possibilità di frequenza pluriennale e, conseguentemente, lo sviluppo di particolari e specifiche competenze nel trattamento e nella riabilitazione dei DCA.
Sulla base del titolo di studio posseduto e della esperienza professionale e personale del frequentante, viene articolato e condiviso un progetto di tirocinio specifico. Il tirocinio può aver luogo sia presso gli ambulatori del Centro che presso le strutture riabilitative residenziali. Ad ogni tirocinante, specializzando o frequentante viene affidato un tutor (per gli specializzandi in psicoterapia il tutor è uno psicoterapeuta psicologo o medico) che funge da riferimento per tutta la durata della frequenza.
L'accettazione dei tirocinanti è subordinata alla disponibilità dei tutors ed alla autorizzazione da parte del responsabile del Centro e della Azienda.
Per chiedere di svolgere un tirocinio o altra forma di frequenza presso il Centro DCAP inviare una mail contente la indicazione di tipologia, durata del tirocinio, un breve curriculum e i propri recapiti a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. .
Il “Centro di riferimento per la cura e la riabilitazione dei DCA” dell’Azienda ULSS4 Veneto Orientale opera trattamenti riabilitativi residenziali extra ospedalieri, anche di lunga durata, in favore di utenti minorenni e maggiorenni in età scolare ed ha già avviato ed attuato una solida esperienza di scolarizzazione a distanza per mezzo di: inserimento di utenti presso gli istituti scolastici di Portogruaro (VE), svolgimento di interventi didattici presso la struttura di ricovero riabilitativo, presenza scolastica a distanza tramite web cam. Tale esperienza di scuola a distanza è stata denominata "La scuola che non c’è" e nasce per favorire la tutela del diritto allo studio per gli utenti lungodegenti (la cui permanenza, in regime di ricovero, duri quindi più di 30 giorni) , attraverso misure previste dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (http://hubmiur.pubblica.istruzione.it/web/istruzione/scuola-in-ospedale).
Tale progetto promuove una presa in carico globale della persona, sia dal punto di vista sanitario che scolastico, allo scopo contribuire al miglioramento della qualità della vita degli alunni lungodegenti. Allo scopo di prevenire e rimuovere condizioni che impediscono il pieno sviluppo della persona umana, in osservanza dei diritti costituzionalmente garantiti (Artt. 3 e 34 della Costituzione Italiana), l'Azienda ULSS4 “Veneto Orientale”, l’Ufficio Scolastico Provinciale di Venezia e la Scuola Polo per il Veneto II Istituto Comprensivo “Ardigò” di Padova hanno stipulato una Convenzione (delibera n. 721 del 28.08.2014) per lo svolgimento dell’attività scolastica rivolta agli utenti in età scolare, minori e non, ricoverati presso il nostro Centro.
Guarda il video di presentazione della "Scuola che non c'è" prodotto dai ragazzi della Casa delle Farfalle
La possibilità di attivare il progetto è subordinata alle condizioni cliniche dell’utente e prevede un programma di inserimento scolastico graduale e progressivo. Questo implica che è l’équipe clinica a determinare quando l’utente sarà pronto ad affrontare un graduale riavvicinamento alla vita scolastica ed allo studio.
Allo stesso modo, anche la possibilità di mantenere nel tempo tale progetto e le sue modalità di svolgimento (in termini di ore di collegamenti multimediali previsti e di ore dedicabili allo studio) è oggetto di decisione da parte dell’équipe che valuta la complessiva situazione clinica dell’utente.
Lo svolgimento del progetto è sempre e comunque secondario rispetto alle attività riabilitative che hanno quindi la priorità. Per questo motivo i collegamenti sono organizzati in modo da non interferire con le attività strutturate della CTRP o del GAP.
La “Scuola che non c’è” permette di mantenere i contatti con la scuola di appartenenza, come anche con la rete di pari afferenti alla propria classe. Questo si svolge con l’utilizzo della comunicazione multimediale (tramite Skype) e si articola attraverso un programma di studio personalizzato strutturato dalla scuola stessa sulla base delle priorità scolastiche e della conoscenza del rendimento e delle potenzialità dell’alunno.
Come funziona
Al momento dell’ingresso in struttura, l’utente (o i genitori/tutori nel caso di minori) riceve un modulo di consenso informato con il quale dichiara di acconsentire che, nel caso di avvio del progetto, i referenti della struttura abbiano il contatto dei referenti scolastici (Dirigente Scolastico, Coordinatore di Classe, eventuali altri referenti) per favorire le comunicazioni nel caso tali referenti abbiano la necessità di contattare la struttura all'avvio del progetto stesso.
Firmare tale consenso, tuttavia, non implica che il progetto sia avviato da quel momento. Una volta valutata la possibilità di dare avvio al progetto stesso, il genitore/tutore riceverà una lettera ufficiale da parte della struttura, della quale consegnerà una copia al Dirigente Scolastico per poter iniziare il progetto. Tale lettera riporta la disponibilità, della struttura stessa, a dare avvio al progetto ma è il genitore/tutore (in caso di minori) o lo studente stesso (in caso di maggiorenni) a richiedere la tutela del proprio (o del proprio figlio) diritto allo studio, in accordo con l'équipe dei curanti. Per questo motivo sarà il genitore/tutore o lo studente a consegnare tale lettera alla scuola di appartenenza.
L’Istituzione Scolastica trova in questa lettera tutti i riferimenti per dare avvio alle procedure ufficiali di attivazione, sia dal punto di vista burocratico-amministrativo sia per quanto concerne la Struttura Sanitaria, comprese le disponibilità orarie per organizzare i collegamenti. In particolare è presente l'indirizzo di posta elettronica ufficiale, che la Struttura Sanitaria ha messo specificatamente a disposizione per il progetto. Tale indirizzo è dedicato al passaggio di tutte le comunicazioni scuola-allievo e ad ottenere chiarimenti dagli operatori nel caso la scuola avesse la necessità di ulteriori indicazioni rispetto alle modalità di svolgimento.
Il ruolo della Struttura Sanitaria è quello di rendersi disponibile, come sancito dalla suddetta Convenzione (Art. 2), a fornire ed attrezzare locali adeguati allo svolgimento delle attività scolastiche. La CTRP è dotata, a tal proposito, di un’auletta appositamente attrezzata per lo svolgimento dei collegamenti multimediali e per lo studio.
Sarà l'Istituzione Scolastica ad organizzare, sulla base delle disponibilità proposte, lo svolgimento del progetto stesso. Per poter dare avvio allo svolgimento è necessario, in prima battuta, che la Struttura Sanitaria riceva la comunicazione formale, da parte dell'Istituzione Scolastica, dell'inizio del progetto e del calendario di collegamenti personalizzato, con il rispetto delle fasce orarie previste dalla lettera. Successivamente la mail sarà il riferimento ufficiale per tutte le altre comunicazioni.
A quell’indirizzo di posta elettronica, infatti, il Coordinatore di Classe e gli insegnanti potranno comunicare eventuali variazioni del programma di collegamenti già avviato, proporre collegamenti individualizzati ed inviare, come specificato in lettera, indicazioni di studio, elaborati o materiali che riterranno utili per svolgere il programma personalizzato, comprese eventuali prove di verifica. Gli operatori preposti provvederanno a stampare per l’utente quanto inviato e a concordare con lui modalità di svolgimento delle prove di verifica. Saranno gli operatori stessi a recapitare, sempre via mail, gli elaborati e le prove svolte dall’utente. Tali prove hanno validità ufficiale. Proprio per garantire l'ufficialità delle comunicazioni ed un proficuo svolgimento del progetto è necessario che tutte le comunicazioni tra l'Istituzione Scolastica e l'utente passino attraverso l'indirizzo di posta appositamente dedicato. La Struttura Sanitaria non si fa carico di garantire l'ufficialità di altre comunicazioni.
FAQ – Domande frequenti
Una volta firmato il modulo del consenso informato al progetto di scuola a distanza, il progetto si avvia?
No, l’avvio del progetto è subordinato alle condizioni cliniche dell’utente, quindi viene definito dall’équipe curante una volta intrapreso il percorso riabilitativo.
Come fare a sapere se il progetto è realmente partito?
La scuola necessita di un tempo tecnico per poter avviare le pratiche burocratiche, per organizzare la possibilità di collegamenti multimediali e per strutturare dei programmi personalizzati. Mantenere i contatti con la scuola, nelle sue figure referenti, aiuta ad essere informati rispetto all’avvio e all’andamento del progetto.
Chi si occupa delle comunicazioni scuola-allievo?
La scuola comunica con l’alunno attraverso una mail ufficiale della struttura, gestita dagli operatori (Psicologi/Educatori) preposti a seguire il progetto di scuola a distanza, cui sia gli insegnanti che i ragazzi possono far riferimento. Non sono previste comunicazioni dirette (via mail, telefono, etc.) tra i singoli insegnanti e gli utenti, al di fuori dei collegamenti previsti e concordati con gli operatori. Tale limite è previsto anche durante i momenti in cui gli utenti hanno a disposizione internet o il telefono personale, per comunicare.
Come mai è importante che le comunicazioni scuola-allievo avvengano tramite il canale della mail ufficiale?
Durante i collegamenti concordati e previsti vi è già una comunicazione diretta insegnante-allievo, in cui il ragazzo può fare tutte le domande e le richieste di chiarimento al proprio insegnante e ricevere da lui indicazioni e risposte utili allo svolgimento del proprio programma. Gli utenti, tuttavia, non hanno a disposizione i pc, se non in momenti concordati, né la stampante, per la quale devono far riferimento agli operatori, quindi anche ricevessero materiale non potrebbero stamparlo, né visionarlo. La disponibilità serale di internet e dei propri mezzi di comunicazione personali ha lo scopo di rimanere in contatto con i familiari ed i propri cari, non con la scuola.
Procedendo attraverso i canali ufficiali, inoltre, alla struttura rimane traccia formale della collaborazione attiva della scuola al progetto ed è l’unico mezzo attraverso il quale le prove di verifica sostenute hanno valenza ufficiale.
La mediazione degli operatori nella gestione del progetto permette inoltre agli stessi di rilevare eventuali difficoltà che l’utente manifesta nei confronti della scuola, difficoltà che potrebbero essere dei segnali importanti per il lavoro clinico.
Chi si occupa di definire i programmi personalizzati, materia per materia, per l’alunno?
E’ responsabilità della scuola definire dei programmi scolastici personalizzati che consentano all’alunno di recuperare gli elementi fondamentali del programma non svolto a causa della prolungata assenza e di individuare, nel programma attualmente svolto, gli elementi più utili ed importanti per acquisire elementi di apprendimento sufficienti.
I genitori possono andare lo stesso ai colloqui con gli insegnanti durante il periodo di ricovero?
Sì, il genitore ha tutto il diritto di informarsi dell’andamento scolastico del figlio, anche se è ricoverato in una struttura.
A chi mi rivolgo per ottenere un certificato di ricovero?
E’ possibile richiedere il certificato di ricovero presso l’Infermeria della nostra Comunità Terapeutica..
Nel certificato di ricovero è necessario che sia specificata anche la diagnosi clinica?
No, la diagnosi clinica è un’informazione personale e la Struttura Sanitaria ha l'obbligo della riservatezza nei confronti dei dati clinici, compresa la diagnosi.
Qual è la percentuale di assenze massime che può fare mio/a figlio/a?
Normalmente nelle istituzioni scolastiche è previsto un massimale di assenze. I genitori e gli allievi (quando maggiorenni) hanno la possibilità di informarsi, presso la propria scuola, sulla percentuale di assenze effettuata, anche prima del ricovero riabilitativo, poiché la struttura non dispone di queste informazioni. Dal momento dell’avvio del progetto di scuola a distanza, le assenze, tuttavia, vengono interrotte e l’allievo è considerato frequentante, seppure a distanza.
Se venissero previste delle giornate o delle ore di parziale frequenza scolastica, durante le quali mio/a figlio/a va a scuola sarebbe coperto da assicurazione?
Dal momento in cui l’alunno è iscritto a scuola è coperto dall’assicurazione scolastica in tutti i momenti in cui è all’interno dell’istituzione scolastica per svolgere le sue attività.
Anzichè inventare domande che ,a noi operatori, parevano "importanti" abbiamo chiesto alle associazioni del Coordinamento Nazionale Disturbi Alimentari di fornirci dei quesiti che ai loro aderenti parevano utili per tutti. Le domande sono state raccolte durante i gruppi di auto mutuo aiuto ed in altre occasioni sociali e ci sono state inviate.
A noi è spettato il compito di "assemblarle" e di iniziare a fornire qualche risposta. Questa pagina è un foglio "in progress" in quanto vi verranno caricate
altre domande e fornite altre risposte nel tempo.
quanto tempo dura la malattia?
lei non mi dice il suo peso, come posso fare per capire se sta meglio?
perché mia figlia\o ha un distrubo alimentare?
devo entrare in bagno quando sento che vomita?
può incidere la gelosia verso la sorella (o il fratello)?
Come mi devo comportare quando vedo che inizia ad abbuffarsi?
Mia figlia\0 ha iniziato a diminuire le dosi e a eliminare quasi del tutto i carboidrati. Come capire se e' una semplice dieta o dietro c'e' un problema più grosso? Quando devo iniziare ad intervenire?
Mia figlia\o e' malata di DCA. E' un bene o un male parlarne con parenti e amici?
Una volta usciti dal problema si può ricadere?
Mia figlia soffre di anoressia nervosa. Come comportarsi a ravola?
Quando e' necessario il ricovero in ospedale o in un centro specializzato?
Sono,proprio necessari i trattamenti farmacologici?
E' possibile guarire da soli dai DCA?
Perche' ci si ammala di un DCA?
Le complicanze di tipo medico sono irreversibili?
Si può' guarire dai DCA?
I Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA) si configurano, oggi, come un problema sociosanitario specifico e particolare che negli ultimi anni ha registrato un progressivo incremento: l'epidemiologia conferma l'aumento dell'incidenza di anoressia e bulimia nella popolazione; ma è soprattutto evidente l'aumento della richiesta di cura.
L'incidenza (nuovi casi) di anoressia e bulimia, nella popolazione a rischio (identificabile con quella femminile compresa tra i 14 e i 25 anni), è stimabile nel suo complesso attorno a 20\100.000 persone ogni anno cui si devono aggiungere altrettanti casi non ancora clinicamente rilevabili.
La prevalenza puntuale (casi presenti in un dato momento) è dell'1.5% sempre per anoressia e bulimia tra le giovani donne.
Questi dati epidemiologici consentono di affermare che in Italia vi sono almeno 65.000 persone di età compresa tra i 12 ed i 25 anni ammalate di anoressia o bulimia nervosa. in Veneto tale numero ammonta a circa 5000 persone.
Circa il 30% delle persone che soffrono di un DCA necessita, durante la malattia, di un trattamento residenziale. La nostra équipe cerca di limitare al massimo il ricorso al ricovero in struttura ma, ciononostante, in alcuni casi questa eventualità si rende necessaria. In queste situazioni, il trattamento riabilitativo in regime residenziale o semiresidenziale rende possibile dispiegare un trattamento più intensivo al fine di affrontare difficoltà organiche, psicologiche e comportamentali altrimenti non superabili.
Non bisogna aver timore di questa eventualità che, lungi dall'essere un evento negativo, rappresenta spesso la chiave di volta nella cura del DCA. In queste situazioni l'équipe propone alla persona ed alla famiglia, oltre che ai curanti del territorio di residenza, un progetto riabilitativo il più possibile individualizzato.
La proposta di passare un periodo nelle nostre strutture riabilitative si fonda su precise indicazioni scientifiche e sulle buone pratiche di cura dei DCA per cui l'accesso alle strutture riabilitative avviene sulla base di precise indicazioni cliniche.
In ogni caso il ricovero riabilitativo avviene sulla base di una programmazione clinica ben precisa, non riveste carattere di urgenza e viene concertato con la équipe inviante nel caso di utenti che provengano da fuori territorio della ULSS 10 Veneto Orientale.
Il nostro centro fornisce percorsi differenziati per utenti adulti e utenti in età evolutiva al fine di ottimizzare le cure proposte e di creare contesti di cura il più possibile calibrati sull'utente e le sue necessità
Il trattamento in centro diurno è necessario per persone che abbiano difficoltà a modificare le loro abitudini alimentari con la terapia ambulatoriale standard. Tale trattamento è indicato:
- dopo le cure ambulatoriale per pazienti sottopeso che non riescono a recuperare peso e per pazienti non sottopeso che non sono in grado di modificare le abitudini alimentari dopo alcune settimane di cura ambulatoriale.
- come prima forma di cura per Pazienti con lunga durata del disturbo dell’alimentazione che non hanno risposto a numerosi trattamenti ambulatoriali ben condotti; Adolescenti sottopeso che non possono ricevere un supporto genitoriale durante i pasti; Pazienti con grave riduzione dell’autostima i quali durante gli incontri di valutazione diagnostica affermano apertamente che non saranno in grado di affrontare i pasti senza assistenza.
Al centro diurno accedono anche gli utenti ricoverati in pediatria, non appena le condizioni psicofisiche lo permettono.
Il trattamento in regime residenziale viene articolato in una comunità dedicata all'età evolutiva ed in una comunità dedicata agli adulti. Le comunità sono in luoghi diversi ed entrambe sono protette 24 ore al giorno.
Il trattamento residenziale è indicato in almeno quattro situazioni specifiche:
- la mancata risposta a un trattamento ambulatoriale condotto secondo le attuali linee guida;
- la presenza di rischio fisico che rende inappropriato il trattamento ambulatoriale;
- la presenza di rischio psichiatrico che rende inappropriato il trattamento ambulatoriale;
- la presenza di difficoltà psicosociali che rendono inappropriato il trattamento ambulatoriale.
Vi sono altri fattori che rendono preferibile la sospensione del trattamento ambulatoriale ed il ricorso al trattamento residenziale.
Essi sono:
- la lunga durata del DCA,
- l’utilizzo di sostanze psicoattive in assenza di una condizione di dipendenza da esse;
- la necessità di assistenza per nutrirsi;
- la presenza di complicanze organiche o di altre patologie che si potenziano o interferiscono con il DCA (celiachia, diabete ecc.);
- la difficoltà di gestione quotidiana da parte dei familiari.
Il contatto con il servizio per il trattamento dei disturbi del comportamento alimentare e del peso (DCAP) della ULSS4 “Veneto Orientale” inizia con un azione molto semplice di un genitore, di un fidanzato, di un medico di famiglia, di una ragazza stanca e spaventata: la composizione di un numero telefonico per richiedere aiuto.
Dall'altra parte del telefono si troverà un nostro operatore che saprà darvi i consigli necessari per accedere al nostro ambulatorio o per trovarne uno presso la vostra ULSS.
Il Centro DCAP dispone di specifici percorsi ambulatoriali per il trattamento dei DCA, del disturbo da alimentazione incontrollata (BED\DAI) e per la chirurgia bariatrica.
E’ una specifica tecnica riabilitativa messa a punto nel nostro Centro e che si fonda sulla ricerca di adesione ad un percorso nutrizionale personalizzato e progressivo attuato nell’ambito di un più vasto intervento sul “core” psicopatologico dei DCA.
La RPP® nasce dalla considerazione che patologie complesse richiedono trattamenti articolati ed in grado di rispondere sia ai pensieri disfunzionali tipici dei DCA, sia ai comportamenti maladattativi sia ai bisogni nutrizionali, sia alle richieste delle famiglie
In risposta alla necessità di trattamenti integrati abbiamo sviluppato un modello di riabilitazione psico-nutrizionale intensivo e multiprofessionale che unisce strategie di rialimentazione progressiva e individualizzata con interventi psicoterapeutici e psicosociali, il costante monitoraggio delle condizioni psicorganiche e, se necessario, la somministrazione di farmaci psicotropi. Questo modello è stato denominato RPP®-Riabilitazione Psiconutrizionale Progressiva.
Il modello RPP® si propone di aggredire il nucleo psicopatologico nei DCA (ad es. ricerca di magrezza, comportamenti bulimici e insoddisfazione corporea) operando sugli aspetti motivazionali dei pazienti in ogni passo del programma, attraverso la ricerca di una potente alleanza terapeutica che permetta l’adesione ad un percorso nutrizionale personalizzato e progressivo attuato nell’ambito di un più vasto intervento sul “core” psicopatologico dei DCA. L’obiettivo ultimo della RPP® è la ripresa della “alimentazione spontanea” basata sulla percezione della fame e della sazietà (adeguata solo in situazione di normopeso), fondata sulla capacità di mangiare in un modo che provveda alla copertura dei fabbisogni nutrizionali, rispettosa dei gusti personali, delle tradizioni, delle fedi religiose, delle abitudini sociali del luogo e che avvenga con modalità compatibile e adeguata al contesto in cui ci si trova.
La RPP® richiede la presenza di un team specializzato – e costantemente supervisionato - che includa psichiatri, psicologi, dietisti, infermieri e operatori sociali.