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Giovedì, 25 Luglio 2013 13:03

Tirocini in struttura

Il Centro di riferimento per la cura e la riabilitazione dei disturbi del comportamento alimentare e del peso (DCAP)  della ULSS4 Veneto Orientale ospita regolarmente tirocinanti e/o frequentatori volontari di diverse facoltà.Sulla base delle indicazioni della Azienda il Centro DCAP è favorevole ad ospitare Tirocini di formazione ed orientamento disciplinati dalla legge 24.06.1997, n. 196 e dal DM del 25.03.1998, n. 142, ovvero da altra normativa specifica, di studenti regolarmente iscritti ad un ciclo di studi presso le Università, laureati che frequentano scuole o corsi di perfezionamento e specializzazione, nonché studenti che frequentano scuole o corsi di perfezionamento e specializzazione post-secondari, anche non universitari.
Le attività di tirocinio o di frequenza volontaria cambiano a seconda della facoltà di provenienza, del livello di studio raggiunto e delle capacità individuali.

Vengono regolarmente ospitati tirocinanti psicologi (laurea triennale e magistrale), infermieri ed educatori. Specifici programmi vengono garantiti a studenti delle scuole di specializzazione in psicoterapia con la possibilità di frequenza pluriennale e, conseguentemente, lo sviluppo di particolari e specifiche competenze nel trattamento e nella riabilitazione dei DCA.
Sulla base del titolo di studio posseduto e della esperienza professionale e personale del frequentante, viene articolato e condiviso un progetto di tirocinio specifico. Il tirocinio può aver luogo sia presso gli ambulatori del Centro che presso le strutture riabilitative residenziali. Ad ogni tirocinante, specializzando o frequentante viene affidato un tutor (per gli specializzandi in psicoterapia il tutor è uno psicoterapeuta psicologo o medico) che funge da riferimento per tutta la durata della frequenza.

L'accettazione dei tirocinanti è subordinata alla disponibilità dei tutors ed alla autorizzazione da parte del responsabile del Centro e della Azienda.

Per chiedere di svolgere un tirocinio o altra forma di frequenza presso il Centro DCAP inviare una mail contente la indicazione di tipologia, durata del tirocinio, un breve curriculum e i propri recapiti a  Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. .

Giovedì, 25 Luglio 2013 13:02

La scuola durante il ricovero

Il “Centro di riferimento per la cura e la riabilitazione dei DCA” dell’Azienda ULSS4 Veneto Orientale opera trattamenti riabilitativi residenziali extra ospedalieri, anche di lunga durata, in favore di utenti minorenni e maggiorenni in età scolare ed ha già avviato ed attuato una solida esperienza di scolarizzazione a distanza per mezzo di: inserimento di utenti presso gli istituti scolastici di Portogruaro (VE), svolgimento di interventi didattici presso la struttura di ricovero riabilitativo, presenza scolastica a distanza tramite web cam. Tale esperienza di scuola a distanza è stata denominata "La scuola che non c’è"  e nasce per favorire la tutela del diritto allo studio per gli utenti lungodegenti (la cui permanenza, in regime di ricovero, duri quindi più di 30 giorni) , attraverso misure previste dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (http://hubmiur.pubblica.istruzione.it/web/istruzione/scuola-in-ospedale).

Tale progetto promuove una presa in carico globale della persona, sia dal punto di vista sanitario che scolastico, allo scopo contribuire al miglioramento della qualità della vita degli alunni lungodegenti. Allo scopo di prevenire e rimuovere condizioni che impediscono il pieno sviluppo della persona umana, in osservanza dei diritti costituzionalmente garantiti (Artt. 3 e 34 della Costituzione Italiana), l'Azienda ULSS4 “Veneto Orientale”, l’Ufficio Scolastico Provinciale di Venezia e la Scuola Polo per il Veneto II Istituto Comprensivo “Ardigò” di Padova hanno stipulato una Convenzione (delibera n. 721 del 28.08.2014) per lo svolgimento dell’attività scolastica rivolta agli utenti in età scolare, minori e non, ricoverati presso il nostro Centro. 

 
Guarda il video di presentazione della "Scuola che non c'è" prodotto dai ragazzi della Casa delle Farfalle

La possibilità di attivare il progetto è subordinata alle condizioni cliniche dell’utente e prevede un programma di inserimento scolastico graduale e progressivo. Questo implica che è l’équipe clinica a determinare quando l’utente sarà pronto ad affrontare un graduale riavvicinamento alla vita scolastica ed allo studio.

Allo stesso modo, anche la possibilità di mantenere nel tempo tale progetto e le sue modalità di svolgimento (in termini di ore di collegamenti multimediali previsti e di ore dedicabili allo studio) è oggetto di decisione da parte dell’équipe che valuta la complessiva situazione clinica dell’utente.

Lo svolgimento del progetto è sempre e comunque secondario rispetto alle attività riabilitative che hanno quindi la priorità. Per questo motivo i collegamenti sono organizzati in modo da non interferire con le attività strutturate della CTRP o del GAP.

La “Scuola che non c’è” permette di mantenere i contatti con la scuola di appartenenza, come anche con la rete di pari afferenti alla propria classe. Questo si svolge con l’utilizzo della comunicazione multimediale (tramite Skype) e si articola attraverso un programma di studio personalizzato strutturato dalla scuola stessa sulla base delle priorità scolastiche e della conoscenza del rendimento e delle potenzialità dell’alunno.

 

Come funziona

 Al momento dell’ingresso in struttura, l’utente (o i genitori/tutori nel caso di minori) riceve un modulo di consenso informato con il quale dichiara di acconsentire che, nel caso di avvio del progetto, i referenti della struttura abbiano il contatto dei referenti scolastici (Dirigente Scolastico, Coordinatore di Classe, eventuali altri referenti) per favorire le comunicazioni nel caso tali referenti abbiano la necessità di contattare la struttura all'avvio del progetto stesso.

Firmare tale consenso, tuttavia, non implica che il progetto sia avviato da quel momento. Una volta valutata la possibilità di dare avvio al progetto stesso, il genitore/tutore riceverà una lettera ufficiale da parte della struttura, della quale consegnerà una copia al Dirigente Scolastico per poter iniziare il progetto. Tale lettera riporta la disponibilità, della struttura stessa, a dare avvio al progetto ma è il genitore/tutore (in caso di minori) o lo studente stesso (in caso di maggiorenni) a richiedere la tutela del  proprio (o del proprio figlio) diritto allo studio, in accordo con l'équipe dei curanti. Per questo motivo sarà il genitore/tutore o lo studente a consegnare tale lettera alla scuola di appartenenza.

L’Istituzione Scolastica trova in questa lettera tutti i riferimenti per dare avvio alle procedure ufficiali di attivazione, sia dal punto di vista burocratico-amministrativo sia per quanto concerne la Struttura Sanitaria, comprese le disponibilità orarie per organizzare i collegamenti. In particolare è presente l'indirizzo di posta elettronica ufficiale, che la Struttura Sanitaria ha messo specificatamente a disposizione per il progetto. Tale indirizzo è dedicato al passaggio di tutte  le comunicazioni scuola-allievo e ad ottenere chiarimenti dagli operatori nel caso la scuola avesse la necessità di ulteriori indicazioni rispetto alle modalità di svolgimento.

Il ruolo della Struttura Sanitaria è quello di rendersi disponibile, come sancito dalla suddetta Convenzione (Art. 2), a fornire ed attrezzare locali adeguati allo svolgimento delle attività scolastiche. La CTRP è dotata, a tal proposito, di un’auletta appositamente attrezzata per lo svolgimento dei collegamenti multimediali e per lo studio.

Sarà l'Istituzione Scolastica ad organizzare, sulla base delle disponibilità proposte, lo svolgimento del progetto stesso. Per poter dare avvio allo svolgimento è necessario, in prima battuta, che la Struttura Sanitaria riceva la comunicazione formale, da parte dell'Istituzione Scolastica, dell'inizio del progetto e del calendario di collegamenti personalizzato, con il rispetto delle fasce orarie previste dalla lettera. Successivamente la mail sarà il riferimento ufficiale per tutte le altre comunicazioni.

A quell’indirizzo di posta elettronica, infatti, il Coordinatore di Classe e gli insegnanti potranno comunicare eventuali variazioni del programma di collegamenti già avviato, proporre collegamenti individualizzati ed inviare, come specificato in lettera, indicazioni di studio, elaborati o materiali che riterranno utili per svolgere il programma personalizzato, comprese eventuali prove di verifica. Gli operatori preposti provvederanno a stampare per l’utente quanto inviato e a concordare con lui modalità di svolgimento delle prove di verifica. Saranno gli operatori stessi a recapitare, sempre via mail, gli elaborati e le prove svolte dall’utente. Tali prove hanno validità ufficiale. Proprio per garantire l'ufficialità delle comunicazioni ed un proficuo svolgimento del progetto è necessario che tutte le comunicazioni tra l'Istituzione Scolastica e l'utente passino attraverso l'indirizzo di posta appositamente dedicato. La Struttura Sanitaria non si fa carico di garantire l'ufficialità di altre comunicazioni.

FAQ – Domande frequenti

Una volta firmato il modulo del consenso informato al progetto di scuola a distanza, il progetto si avvia?

 No, l’avvio del progetto è subordinato alle condizioni cliniche dell’utente, quindi viene definito dall’équipe curante una volta intrapreso il percorso riabilitativo.

 

Come fare a sapere se il progetto è realmente partito?

La scuola necessita di un tempo tecnico per poter avviare le pratiche burocratiche, per organizzare la possibilità di collegamenti multimediali e per strutturare dei programmi personalizzati. Mantenere i contatti con la scuola, nelle sue figure referenti, aiuta ad essere informati rispetto all’avvio e all’andamento del progetto.

 

Chi si occupa delle comunicazioni scuola-allievo?

La scuola comunica con l’alunno attraverso una mail ufficiale della struttura, gestita dagli operatori (Psicologi/Educatori) preposti a seguire il progetto di scuola a distanza, cui sia gli insegnanti che i ragazzi possono far riferimento. Non sono previste comunicazioni dirette (via mail, telefono, etc.) tra i singoli insegnanti e gli utenti, al di fuori dei collegamenti previsti e concordati con gli operatori. Tale limite è previsto anche durante i momenti in cui gli utenti hanno a disposizione internet o il telefono personale, per comunicare.

 

Come mai è importante che le comunicazioni scuola-allievo avvengano tramite il canale della mail ufficiale?

Durante i collegamenti concordati e previsti vi è già una comunicazione diretta insegnante-allievo, in cui il ragazzo può fare tutte le domande e le richieste di chiarimento al proprio insegnante e ricevere da lui indicazioni e risposte utili allo svolgimento del proprio programma. Gli utenti, tuttavia, non hanno a disposizione i pc, se non in momenti concordati, né la stampante, per la quale devono far riferimento agli operatori, quindi anche ricevessero materiale non potrebbero stamparlo, né visionarlo. La disponibilità serale di internet e dei propri mezzi di comunicazione personali ha lo scopo di rimanere in contatto con i familiari ed i propri cari, non con la scuola.

Procedendo attraverso i canali ufficiali, inoltre, alla struttura rimane traccia formale della collaborazione attiva della scuola al progetto ed è l’unico mezzo attraverso il quale le prove di verifica sostenute hanno valenza ufficiale.

La mediazione degli operatori nella gestione del progetto permette inoltre agli stessi di rilevare eventuali difficoltà che l’utente manifesta nei confronti della scuola, difficoltà che potrebbero essere dei segnali importanti per il lavoro clinico.

 

Chi si occupa di definire i programmi personalizzati, materia per materia, per l’alunno?

E’ responsabilità della scuola definire dei programmi scolastici personalizzati che consentano all’alunno di recuperare gli elementi fondamentali del programma non svolto a causa della prolungata assenza e di individuare, nel programma attualmente svolto, gli elementi più utili ed importanti per acquisire elementi di apprendimento sufficienti.

 

I genitori possono andare lo stesso ai colloqui con gli insegnanti durante il periodo di ricovero?

Sì, il genitore ha tutto il diritto di informarsi dell’andamento scolastico del figlio, anche se è ricoverato in una struttura.

 

A chi mi rivolgo per ottenere un certificato di ricovero?

E’ possibile richiedere il certificato di ricovero presso l’Infermeria della nostra Comunità Terapeutica..

 

Nel certificato di ricovero è necessario che sia specificata anche la diagnosi clinica?

No, la diagnosi clinica è un’informazione personale e la Struttura Sanitaria ha l'obbligo della riservatezza nei confronti dei dati clinici, compresa la diagnosi.

 

Qual è la percentuale di assenze massime che può fare mio/a figlio/a?

Normalmente nelle istituzioni scolastiche è previsto un massimale di assenze. I genitori e gli allievi (quando maggiorenni) hanno la possibilità di informarsi, presso la propria scuola, sulla percentuale di assenze effettuata, anche prima del ricovero riabilitativo, poiché la struttura non dispone di queste informazioni. Dal momento dell’avvio del progetto di scuola a distanza, le assenze, tuttavia, vengono interrotte e l’allievo è considerato frequentante, seppure a distanza.

(Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo./redir.aspx?SURL=IKbamO1dd2qhO2BAh6bjWRjlMlyiGuZmqGe-U9z40lWG0W_Fh5nSCGgAdAB0AHAAOgAvAC8AaAB1AGIAbQBpAHUAcgAuAHAAdQBiAGIAbABpAGMAYQAuAGkAcwB0AHIAdQB6AGkAbwBuAGUALgBpAHQALwB3AGUAYgAvAGkAcwB0AHIAdQB6AGkAbwBuAGUALwBwAHIAbwB0ADcANwAzADYAXwAxADAA&URL=http%3A%2F%2Fhubmiur.pubblica.istruzione.it%2Fweb%2Fistruzione%2Fprot7736_10">http://hubmiur.pubblica.istruzione.it/web/istruzione/prot7736_10)

 

Se venissero previste delle giornate o delle ore di parziale frequenza scolastica, durante le quali mio/a figlio/a va a scuola sarebbe coperto da assicurazione?

Dal momento in cui l’alunno è iscritto a scuola è coperto dall’assicurazione scolastica in tutti i momenti in cui è all’interno dell’istituzione scolastica per svolgere le sue attività.

 

Giovedì, 25 Luglio 2013 13:01

I gruppi per i genitori

Il Centro DCAP prevede una forte integrazione con i familiari degli utenti e le loro associazioni. E’ estremamente importante, ogni volta sia possibile, coinvolgere i familiari nel trattamento in una visione della famiglia come alleato e strumento di aiuto al trattamento.
Peraltro la ricerca clinica dimostra come il carico familiare prodotto dai DCA sia del tutto sovrapponibile a quello prodotto da altre, gravi, patologie psichiatriche come, ad esempio, la schizofrenia.
Indipendentemente dall’attuazione di un intervento terapeutico specifico con la famiglia (come la terapia basata sulla famiglia), il programma di trattamento dei DCA dovrebbe sempre prevedere, soprattutto per l’anoressia nervosa, un’attenzione particolare al rapporto con i genitori o il partner dei pazienti.
Gli utenti, a loro volta, possono trarre giovamento dalla partecipazione a gruppi non terapeutici che svolgano la funzione di sostegno al trattamento.

Gli interventi per le famiglie durante il trattamento di un DCA possono essere molteplici:
• Gruppi AMA
• Gruppi AMA guidati
• Gruppi psicoeducazionali
• Gruppi di discussione su social network
• Altre tipologie di gruppi formali o informali

Sulla base delle indicazioni scientifiche più evidenti, in particolare, risultano rivestire efficacia gli interventi psicoeducativi per le famiglie degli utenti più giovani di età.
guariredca




 Il nostro centro fornisce un percorso di cura e riabilitazione specificamente dedicato agli utenti di giovane età. La scelta di creare un modello di trattamento dedicato alla età pediatrica ed evolutiva nasce da una serie di considerazioni molto importanti:
  • Il picco di età di esordio della patologia si colloca tra i 15 e i 19 anni (circa la metà di tutti gli esordi di AN) mentre nella età 10 – 14 anni esordisce il 20% dei casi.
  • Alcune caratteristiche cliniche dei DCA ad esordio precocissimo (< 12 anni) sono diverse da quelle degli esordi più tardivi e, di conseguenza, necessitano di alcuni specifici interventi
  •  Le complicanze organiche e psicologiche sono maggiori e più gravi nella età evolutiva per la alterazione di un delicato periodo di sviluppo fisico, psicologico e sociale
  • I DCA, ed in particolare la anoressia nervosa, sono la la terza più frequente patologia cronica nelle adolescenti femmine con un elevato tasso di mortalità 
  • I ricoveri ospedalieri in età infantile ed adolescenziale dimostrano buona efficacia nel trattamento salvavita e delle complicanze in fase acuta ma, da soli, non modificano significativamente la evoluzione del quadro clinico in assenza di percorsi di cura ambulatoriali e residenziali condotti in modo adeguato

Il motivo forse principale che ci ha spinti alla creazione di un polo di cura per i giovanissimi è stata la considerazione che gli utenti in età pediatrica e giovanile hanno diritto a luoghi di cura dedicati e specifici.

Nei DCA ad esordio precoce l'accesso a cure dedicate e condotte secondo le evidenze di efficacia rappresenta un aspetto fondamentale. Infatti, i giovani guariscono più facilmente se vengono trattati adeguatamente all'esordio della malattia ma, nel contempo, sviluppano più precocemente le complicanze della malattia.
Le complicanze dovute alla malnutrizione secondaria ai DCA ed alle condotte attuate per controllare il peso possono includere grave ritardo della crescita, osteoporosi molto precoce, infertilità, modificazioni della struttura cerebrale. Altri aspetti critici sono invece dovuti alla presenza di aspetti depressivi, ossessivi, ansiosi ed ai disordini cognitivi che accompagnano spesso i DCA. Queste situazioni sono particolarmente gravose se si presentano in età pediatrica o all'inizio della adolescenza perchè contribuiscono a determinare una interruzione dello sviluppo psicofisico e sociale.

Il percorso di cura e riabilitazione dedicato alla età evolutiva garantisce tutti i livelli di trattamento previsti dalle più moderne linee guida ed evidenze internazionali: ambulatorio, comunità terapeutica protetta, centro diurno e ricovero ospedaliero pediatrico in posti letto dedicati.

il percorso età evolutiva
Livello ambulatoriale con assessment dedicato e costituito da: valutazione psicologica, valutazione NPI, valutazione nutrizionale e\o pediatrica.

Ricovero ospedaliero nei posti letto della pediatria di Portogruaro, diretta dal dr. Pier Giuseppe Flora ed individuata dalla regione Veneto come reparto "ad indirizzo disturbi alimentari". In questa sede viene operata la presa in carico congiunta tra la nostra équipe e quella pediatrica con possibilità di inserimento precoce dapprima in  centro diurno e, successivamente, nella CTRP ad alta intensità.

Centro diurno in caso di fallimento del trattamento ambulatoriale e sostenibilità clinico\logistica; inoltre già in costanza di ricovero ospedaliero pediatrico per agevolare l’inizio del trattamento riabilitativo

La casadellefarfalle, Comunità Terapeutica residenziale (CTRP) ad alta intensità per i trattamenti riabilitativi di lunga durata in caso di fallimento del trattamento ambulatoriale e come prosecuzione nel post ricovero ospedaliero. La CTRP è dotata di sala studio per permettere lo svolgimento di scuola a distanza per gli ospiti ricoverati.
Guarda il video di presentazione della CTRP Lacasadellefarfalle




Giovedì, 25 Luglio 2013 13:00

Domande frequenti

Anzichè inventare domande che ,a noi operatori, parevano "importanti" abbiamo chiesto alle associazioni del Coordinamento Nazionale Disturbi Alimentari di fornirci dei quesiti che ai loro aderenti parevano utili per tutti. Le domande sono state raccolte durante i gruppi di auto mutuo aiuto ed in altre occasioni sociali e ci sono state inviate.

A noi è spettato il compito di "assemblarle" e di iniziare a fornire qualche risposta. Questa pagina è un foglio "in progress" in quanto vi verranno caricate
altre domande e fornite altre risposte nel tempo.


quanto tempo dura la malattia? 

lei non mi dice il suo peso, come posso fare per capire se sta meglio? 

perché mia figlia\o ha un distrubo alimentare?

devo entrare in bagno quando sento che vomita? 

può incidere la gelosia verso la sorella (o il fratello)?

Come mi devo comportare quando vedo che inizia ad abbuffarsi?

Mia figlia\0 ha iniziato a diminuire le dosi e a eliminare quasi del tutto i carboidrati. Come capire se e' una semplice dieta o dietro c'e' un problema più grosso? Quando devo iniziare ad intervenire?

Mia figlia\o e' malata di DCA. E' un bene o un male parlarne con parenti e amici?

Una volta usciti dal problema si può ricadere?

Mia figlia soffre di anoressia nervosa. Come comportarsi a ravola?

Quando e' necessario il ricovero in ospedale o in un centro specializzato?

Sono,proprio necessari i trattamenti farmacologici? 

E' possibile guarire da soli dai DCA?

Perche' ci si ammala di un DCA?

Le complicanze di tipo medico sono irreversibili?

Si può' guarire dai DCA?

I Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA) si configurano, oggi, come un problema sociosanitario specifico e particolare che negli ultimi anni ha registrato un progressivo incremento: l'epidemiologia conferma l'aumento dell'incidenza di anoressia e bulimia nella popolazione; ma è soprattutto evidente l'aumento della richiesta di cura.
L'incidenza (nuovi casi) di anoressia e bulimia, nella popolazione a rischio (identificabile con quella femminile compresa tra i 14 e i 25 anni), è stimabile nel suo complesso attorno a  20\100.000 persone ogni anno cui si devono aggiungere altrettanti casi non ancora clinicamente rilevabili.
La prevalenza puntuale (casi presenti in un dato momento) è dell'1.5% sempre per anoressia e bulimia tra le giovani donne.
Questi dati epidemiologici consentono di affermare che in Italia vi sono almeno 65.000 persone di età compresa tra i 12 ed i 25 anni ammalate di anoressia o bulimia nervosa. in Veneto tale numero ammonta a circa 5000 persone.

Il dato più significativo resta, però, la sempre più precoce insorgenza di tali patologie tanto che è tutt’altro che raro un esordio in età pre puberale o nella adolescenza precoce.
I DCA sono più frequenti nel sesso femminile e insorgono prevalentemente nell'età adolescenziale e nella prima età adulta; l'eziologia non è ancora del tutto chiarita, ma è determinata da una complessa interazione di fattori genetici e ambientali; presentano frequenti e importanti complicanze mediche e un'elevata comorbilità psichiatrica. L'anoressia nervosa è il disturbo psichiatrico con la più alta mortalità (10-20%). Il trattamento richiede una collaborazione continuativa tra gli specialisti di area psichiatrica e psicologica e gli specialisti di area medica.

Circa il 30% delle persone che soffrono di un DCA necessita, durante la malattia, di un trattamento residenziale. La nostra équipe cerca di limitare al massimo il ricorso al ricovero in struttura ma, ciononostante, in alcuni casi questa eventualità si rende necessaria. In queste situazioni, il trattamento riabilitativo in regime residenziale o semiresidenziale rende possibile dispiegare un trattamento più intensivo al fine di affrontare difficoltà organiche, psicologiche e comportamentali altrimenti non superabili.
Non bisogna aver timore di questa eventualità che, lungi dall'essere un evento negativo, rappresenta spesso la chiave di volta nella cura del DCA. In queste situazioni l'équipe propone alla persona ed alla famiglia, oltre che ai curanti del territorio di residenza, un progetto riabilitativo il più possibile individualizzato.
La proposta di passare un periodo nelle nostre strutture riabilitative si fonda su precise indicazioni scientifiche e sulle buone pratiche di cura dei DCA per cui l'accesso alle strutture riabilitative avviene sulla base di precise indicazioni cliniche.
In ogni caso il ricovero riabilitativo avviene sulla base di una programmazione clinica ben precisa, non riveste carattere di urgenza e viene concertato con la équipe inviante nel caso di utenti che provengano da fuori territorio della ULSS 10 Veneto Orientale. 

Il nostro centro fornisce percorsi differenziati per utenti adulti e utenti in età evolutiva al fine di ottimizzare le cure proposte e di creare contesti di cura il più possibile calibrati sull'utente e le sue necessità

Il trattamento in centro diurno è necessario per persone che abbiano difficoltà a modificare le loro abitudini alimentari con la terapia ambulatoriale standard. Tale trattamento è indicato:
- dopo le cure ambulatoriale  per pazienti sottopeso che non riescono a recuperare peso e per pazienti non sottopeso che non sono in grado di modificare le abitudini alimentari dopo alcune settimane di cura ambulatoriale. 
come prima forma di cura per 
Pazienti con lunga durata del disturbo dell’alimentazione che non hanno risposto a numerosi trattamenti ambulatoriali ben condotti; Adolescenti sottopeso che non possono ricevere un supporto genitoriale durante i pasti; Pazienti con grave riduzione dell’autostima i quali durante gli incontri di valutazione diagnostica affermano apertamente che non saranno in grado di affrontare i pasti senza assistenza.
Al centro diurno accedono anche gli utenti ricoverati in pediatria, non appena le condizioni psicofisiche lo permettono.

Il trattamento in regime residenziale viene articolato in una comunità dedicata all'età evolutiva ed in una comunità dedicata agli adulti. Le comunità sono in luoghi diversi ed entrambe sono protette 24 ore al giorno. 
Il trattamento residenziale è indicato in almeno quattro situazioni specifiche: 
- la mancata risposta a un trattamento ambulatoriale condotto secondo le attuali linee guida; 
- la presenza di rischio fisico che rende inappropriato il trattamento ambulatoriale; 
- la presenza di rischio psichiatrico che rende inappropriato il trattamento ambulatoriale; 
- la presenza di difficoltà psicosociali che rendono inappropriato il trattamento ambulatoriale. 

Vi sono altri fattori che rendono preferibile la sospensione del trattamento ambulatoriale ed il ricorso al trattamento residenziale.
Essi sono:
- la lunga durata del DCA,
- l’utilizzo di sostanze psicoattive in assenza di una condizione di dipendenza da esse;
- la necessità di assistenza per nutrirsi;
- la presenza di complicanze organiche o di altre patologie che si potenziano o interferiscono con il DCA (celiachia, diabete ecc.);
- la  difficoltà di gestione quotidiana da parte dei familiari.

Giovedì, 25 Luglio 2013 12:57

I servizi ambulatoriali

piantoLa mia migliore amica, quasi come una sorella per me, una persona che mi è sempre stata vicino… Vedendomi soffrire, lottare e allontanare sempre di più tutto da tutti, proprio lei, da ormai parecchi mesi, non si faceva più sentire, non mi chiamava più.
Un pomeriggio di fine estate accettò un mio invito ad uscire, ma era cambiata, era fredda e distaccata. Mi confida che era così perché aveva un “Macigno” dentro di se che voleva condividere con me affinché si potesse sciogliere. Iniziò a dirmi cosa pensava di me, della nostra amicizia, di quanto importante fossi per lei e quanto male le facesse vedermi inerte di fronte ad una malattia che mi stava togliendo tutta la vitalità. Mi ero creata il vuoto attorno, non avevo più amici, la mia famiglia si stava sempre più allontanando da me.
Scoppiai in lacrime. Lei mi era sempre stata accanto, in silenzio aveva lottato al mio fianco ma ora abbandonava le armi, non ce la faceva più.
Quelle sue parole mi erano entrate dentro come un raggio di sole, risvegliando una parte di me caduta in un lungo sonno… Dovevo porre fine a questa prigionia… Dovevo ricominciare a vivere!




Il contatto con il servizio per il trattamento dei disturbi del comportamento alimentare e del peso (DCAP) della ULSS4  “Veneto Orientale” inizia con un azione molto semplice di un genitore, di un fidanzato, di un medico di famiglia, di una ragazza stanca e spaventata: la composizione di un numero telefonico per richiedere aiuto.
Dall'altra parte del telefono si troverà un nostro operatore che saprà darvi i consigli necessari per accedere al nostro ambulatorio o per trovarne uno presso la vostra ULSS.
Il Centro DCAP dispone di specifici percorsi ambulatoriali per il trattamento dei DCA, del disturbo da alimentazione incontrollata (BED\DAI) e per la chirurgia bariatrica.









E’ una specifica tecnica riabilitativa messa a punto nel nostro Centro e che si fonda sulla ricerca di adesione ad un percorso nutrizionale personalizzato e progressivo attuato nell’ambito di un più vasto intervento sul “core” psicopatologico dei DCA.

La RPP® nasce dalla considerazione che patologie complesse richiedono trattamenti articolati ed in grado di rispondere sia ai pensieri disfunzionali tipici dei DCA, sia ai comportamenti maladattativi sia ai bisogni nutrizionali, sia alle richieste delle famiglie
In risposta alla necessità di trattamenti integrati abbiamo sviluppato un modello di riabilitazione psico-nutrizionale intensivo e multiprofessionale che unisce strategie di rialimentazione progressiva e individualizzata con interventi psicoterapeutici e psicosociali, il costante monitoraggio delle condizioni psicorganiche e, se necessario, la somministrazione di farmaci psicotropi. Questo modello è stato denominato RPP®-Riabilitazione Psiconutrizionale Progressiva.
Il modello RPP® si propone di aggredire il nucleo psicopatologico nei DCA (ad es. ricerca di magrezza, comportamenti bulimici e insoddisfazione corporea) operando sugli aspetti motivazionali dei pazienti in ogni passo del programma, attraverso la ricerca di una potente alleanza terapeutica  che permetta l’adesione ad un percorso nutrizionale personalizzato e progressivo attuato nell’ambito di un più vasto intervento sul “core” psicopatologico dei DCA. L’obiettivo ultimo della RPP® è la ripresa della “alimentazione spontanea” basata sulla percezione della fame e della sazietà (adeguata solo in situazione di normopeso), fondata sulla capacità di mangiare in un modo che provveda alla copertura dei fabbisogni nutrizionali, rispettosa dei gusti personali, delle tradizioni, delle fedi religiose, delle abitudini sociali del luogo e che avvenga con modalità compatibile e adeguata al contesto in cui ci si trova.

La RPP® richiede la presenza di un team specializzato – e costantemente supervisionato - che includa psichiatri, psicologi, dietisti, infermieri e operatori sociali.

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