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L'obesità ed il trattamento chirurgico

L’obesità si manifesta a causa di uno squilibrio fra introito calorico (assunzione di cibo) e spesa energetica (metabolismo basale, attività fisica e termogenesi), con conseguente accumulo dell’eccesso di calorie in forma di trigliceridi nei depositi di tessuto adiposo. Il grado di obesità, cioè l’eccesso di grasso, viene comunemente espresso con l’indice di massa corporea (body mass index, BMI), che si calcola dividendo il peso corporeo espresso in kg per l’altezza espressa in metri al quadrato: BMI = kg/m2.

L’Organizzazione Mondiale della Sanita (OMS) definisce un individuo:
normopeso se ha un BMI < 25 kg/m2,
sovrappeso se ≥ 25 kg/m2,
obeso se ≥ 30 kg/m2.

La diagnosi di sovrappeso o obesità stabilita con il BMI dovrebbe essere integrata con l’impiego di indicatori diretti di adiposità e di distribuzione adiposa, che permettano un più agevole inquadramento nosologico dell’obesità e una classificazione descrittiva fondamentale ai fini dell’individuazione dei soggetti a maggiore rischio di morbilità; tra i più utilizzati per la semplicità vi e la circonferenza della vita, che fornisce un indice della distribuzione del grasso corporeo e delle possibili complicanze metaboliche associate. Una circonferenza della vita superiore a 102 cm per gli uomini e a 88 cm per le donne viene considerata uno dei fattori di rischio cardiovascolare principali dall’ American Heart Association. In Italia il Ministero della Salute ha prodotto delle precise indicazioni sulla  prevenzione, diagnosi e terapia dell’obesità e del diabete mellito nel 2011.

Il trattamento dell'obesità deve avvenire preferenzialmente a livello ambulatoriale. Nel corso del trattamento, insieme alla restrizione alimentare occorre introdurre un esercizio fisico di bassa intensita (aerobico) e di lunga durata (dai 30’ ai 60’ in base alle condizioni metaboliche del paziente). L’esecuzione di un programma di questo tipo corrisponde di fatto a un cambiamento radicale dello stile di vita del paziente, che va mantenuto anche dopo il raggiungimento del peso desiderabile in quanto è dimostrato che il cessare di fare ciò comporta un nuovo aumento di peso.

La chirurgia dell’obesità compare sulla scena medica internazionale oltre 30 anni fa. Negli ultimi due decenni si è imposta come uno dei campi chirurgici in maggior crescita, anche per la contemporanea epidemia di obesità cui stiamo assistendo.

LA CHIRURGIA BARIATRICA E' INDICATA PER PERSONE CON LE SEGUENTI CARATTERISTICHE: BMI ≥ 40 kg/m2 oppure BMI ≥ 35 kg/m2 in presenza di almeno una copatologia suscettibile di miglioramento dopo chirurgia (ipertensione arteriosa, sindrome delle apnee notturne, diabete mellito di tipo 2, malattie osteoarticolari invalidanti, steatosi epatica non alcolica ecc.). Fallimento di un trattamento medico, dietetico- nutrizionale e psicoterapeutico ben condotto per un periodo da 6 a 12 mesi (insufficiente o incostante calo ponderale). Corretta ed esauriente informazione del paziente. Valutazione multidisciplinare preoperatoria di alcuni mesi. Necessita compresa e accettata dal paziente di una sorveglianza medico-chirurgica postoperatoria per tutta la vita. Accettabile rischio operatorio.

LA CHIRURGIA BARIATRICA NON E' INDICATA NELLE SEGUENTI SITUZIONI: disturbi gravi e non stabilizzati del comportamento alimentare; dipendenza da alcool e da droghe; malattie con prognosi infausta a breve termine; controindicazioni all’anestesia generale; assenza di valutazione medica multidisciplinare preliminare; prevedibile incapacità del paziente di sottoporsi a sorveglianza medico-chirurgica postoperatoria a lungo termine disturbi cognitivi o mentali gravi;

La chirurgia bariatrica esprime la propria efficacia in quanto modifica l’anatomia del tratto digestivo. I meccanismi attraverso i quali essa agisce sono di due tipi: • meccanico-restrittivi, che permettono più facilmente di diminuire la quantità di alimenti assunti e quindi di osservare più facilmente le diete ipocaloriche; • metabolico-malassorbitivi che, più o meno selettivamente, alterano la digestione e l’assorbimento degli alimenti, in particolare degli alimenti grassi, diminuendo cosi l’apporto calorico.

Le tecniche chirurgiche possono essere classificate in tre gruppi:
• restrittive pure: - bendaggio gastrico regolabile, - gastroplastica verticale;

• malassorbitive: - derivazione bilio-pancreatica classica, - derivazione bilio-pancreatica con DS;

• cosiddette metaboliche: - bypass gastrico, - sleeve gastrectomia.